Tanti anni fa in un paese di collina in India vivevano dei contadini che godevano di ottima salute. Al centro del villaggio c’era una magnifica pianta di fico. L’albero era così grande che spesso i contadini per ristorarsi dal caldo si ritrovavano all’ombra della sua folta chioma.
Durante la stagione estiva tutti godevano dei frutti che il fico produceva in abbondanza, molti ritenevano che il mangiarne migliorasse la loro salute. Per generazioni quel fico aveva accompagnato l’esistenza degli abitanti di quel paese.
Poi accadde un evento, il medico condotto del paesino andò in pensione per raggiunti imiti di età e al suo posto venne un medico giovane, sveglio, intraprendente che cominciò a voler visitare tutti gli abitanti anche le persone che non lamentavano disturbi. Oltre a ciò fece analizzare i frutti prodotti dal fico che sorgeva al centro della piazza del paese e “scoprì” che quei fichi contenevano una sostanza “tossica” che avrebbe fatto ammalare chi ne avesse mangiati e avvisò tutti gli abitanti mettendo anche cartelli sparsi per il paese.
Effettivamente di li a pochi giorni la maggior parte degli abitanti cominciò ad accusare sintomi riconducibili a intossicazione. Così tutti gli abitanti del paese smisero di mangiare i fichi dell’antico albero che aveva allietato l’esistenza di generazioni di contadini.
Di li a poco iniziò a fare la sua comparsa un venditore ambulante di frutta compresi i fichi e i contadini iniziarono a comprarne da lui. I disturbi da intossicazione terminarono rapidamente poiché quelli erano “fichi buoni”.
Dopo molto tempo quando il dottorino cambiò paese si scopri che era stato pagato dal venditore di frutta per convincere tutti a smettere di mangiare i fichi di quell’antico albero e si scoprì anche che il venditore di frutta vendeva i fichi raccolti di notte, quando tutti dormivano dall’albero al centro della piazza del paese…
Spesso lo stato di salute è il frutto delle convinzioni che coltiviamo. Vale la pena individuare le convinzioni negative e sostituirle con quelle positive?